Sorge su via Nicolaci. Il prospetto non uniforme racconta la sua affascinante storia costruttiva.
L’ala barocca di Casa Modica di San Giovanni è tuttora abitazione privata.
Via Nicolaci è la più bella e importante strada di Noto. La sua scenografia è unica al mondo con Palazzo Nicolaci, celebre per i balconi barocchi, l’uno diverso dall’altro da una parte e con palazzo Modica dall’altra e, sulla sommità della strada, con la Chiesa di Montevergine, dal prospetto concavo che completa infine la via.
La residenza ospita all’interno diverse attività, tra cui un museo cittadino – dedicato ad Antonino Modica Nicolaci – un ristorante, la “cantina con uso di cucina” – e adesso la nuova struttura denominata Casa Modica Luxury rooms, realtà ricettiva per l’accoglienza e l’ospitalità di lusso a Noto.
Il palazzo dimora di molti illustri personaggi. Edificato dalla famiglia Deodato – si ricorda tra i personaggi Corrado Maria Deodato et Moncada, vescovo di Catania (1736-1813) – nell’ottocento fu residenza di Matteo Raeli (1812-1875), Ministro di Grazia Giustizia e Culti del Regno d’Italia. Tra le famiglie susseguitesi per parentele e successioni, si ricorda pure la famiglia Landolina di Sant’Alfano, con l’archeologo Saverio Landolina, celebre, tra l’altro, per il ritrovamento a Siracusa della Venere che porta il suo nome: la Venere Landolina.
Il Palazzo, pertanto, prima di giungere alla famiglia Modica di San Giovanni per il tramite di Antonino Modica Nicolaci, nipote dell’ultima Marchesa Landolina, è stato Deodato, Landolina e Raeli.
Nel corso dei secoli e del susseguirsi delle diverse famiglie, (tutte connesse tra loro da vincoli di sangue diretti o indiretti) ha subito diversi stravolgimenti, variando di grandezza e dimensioni, in base ai matrimoni e alle acquisizioni o smembramenti che ne conseguivano.
Interessante, sia per grandezza che per qualità di decorazioni ad affresco, la Cappella gentilizia, posta nell’ala privata settecentesca, che riporta, tra l’altro, l’effige dello stesso arcivescovo catanese, al momento della sua consacrazione.
L’abitazione, quando un tempo era un tutt’uno con Palazzo Landolina, è arrivata ad estendersi per oltre 150 vani.
Oggi ne conta circa 90 in totale, tra piccoli e grandi spazi.
Nel corso degli ultimi decenni, infatti, il palazzo ha trovato nuovi sbocchi su via Cavour – a parziale compensazione delle perdite subite con la divisione da Palazzo Landolina, oggi proprietà della Curia di Noto.
Via Cavour, con cui via Nicolaci fa angolo, diventa così una vera e propria ala ottocentesca di Palazzo Modica, destinata alla accoglienza di qualità.